“POI, GIUNTO IN VIA CAVANA, DOVETTI RALLENTARE PER LA FOLLA CHE OSTRUIVA LA STRETTA VIA.” Italo Svevo, «La coscienza di Zeno», 1923


Il palazzo venne costruito tra il 1790 ed il 1800. Nella sua storia si sono avvicendati diversi proprietari, tra cui la Baronessa Angiolina Sartorio, appartenente ad una nobile famiglia del patriziato triestino, e suo marito Heinrich Ritter de Zàhony, figlio di un facoltoso industriale goriziano.

Il 25 aprile 1846 si unirono in nozze che furono celebrate a Trieste nella villa Carolina di Montebello, ma la benedizione fu impartita solo più tardi dal padre Giovanni Guglielmo Sartorio, in quanto il parroco si rifiutò di benedire la coppia a causa della fede protestante dello sposo. Il 2 aprile 1855 Angiolina Sartorio, ereditò una parte del palazzo, diventandone proprietaria in toto solo nel 1874. Dopo essersi sposati i due vissero felicemente a Gorizia. 

A Trieste Angiolina visse nel palazzo della Dogana, oggi Piazza Vittorio Veneto, dove a fine ‘800 fu edificato l’attuale palazzo della Provincia. 

Fu una grande benefattrice e contribuì con doni e elargizioni all’attività e al sostentamento di numerosi istituti di assistenza. 

Rimasta vedova nel 1903 si spense qualche anno più tardi nel 1910 a Gorizia, dove una via del centro la ricorda.



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